Concorso dirigenti, il MIUR fra reticenza e indifferenza
Nel pomeriggio del 30 marzo, si è svolto l’incontro di informativa circa l’emanazione del bando del nuovo concorso per dirigenti scolastici. Alla scadenza del termine posto nel decreto “mille proroghe”, che prevedeva l’emanazione del bando entro il 31 marzo, l’Amministrazione ha comunicato di essere ancora in attesa del parere del Consiglio di Stato sul Regolamento relativo alle procedure concorsuali.
Rispetto all’informativa che era stata resa il 29 dicembre scorso e allo schema di DPCM che era stato illustrato in quella sede, è stata avanzata l’ipotesi che le prove scritte possano essere ridotte da due ad una. Sarà il bando a definire le caratteristiche di quella che dovrebbe essere l’unica prova scritta.
L’Amministrazione, ripetutamente sollecitata dalle OO.SS. non ha fornito indicazioni precise sui tempi di emanazione del Regolamento e del bando. I ritardi che si stanno verificando potranno avere pesanti ripercussioni sul prossimo anno scolastico, con un massiccio ricorso alle reggenze, aggravando problemi gestionali che già si sono pesantemente evidenziati negli scorsi anni.
Per quanto riguarda le procedure ancora in atto per la rinnovazione del concorso in Toscana, l’amministrazione ritiene che sia necessaria una conclusione il più possibile rapida, anche per consentire ai candidati esclusi l’eventuale partecipazione al previsto nuovo concorso. La richiesta delle OO.SS. regionali di incontrare la Commissione impegnata nella rinnovazione è considerata dall’Amministrazione assolutamente non ricevibile. L’Amministrazione ha inoltre confermato che le prove orali potranno concernere anche gli ultimi aggiornamenti normativi. Le OO.SS. hanno chiesto di verificare spazi di intervento per coloro che non sono stati ammessi agli orali e che, avendo superato tutte le prove del concorso annullato, sono di fatto in servizio da tre anni come dirigenti scolastici.
Molto complessa è anche la situazione in Campania. L’USR starebbe esaminando i reclami presentati dai candidati per chiedere la correzione degli errori materiali. L’Amministrazione inoltre ha comunicato che tramite l’Avvocatura dello Stato, è stato chiesto al Consiglio di Stato di chiarire il contrasto tra il parere a suo tempo reso sulla legittimità delle procedure ed altri due pareri, di diverso orientamento, resi nell’ambito di ricorsi straordinari presentati al Capo dello Stato. La difformità dei pareri, secondo quanto riferito dall’amministrazione, sarebbe relativa ai noti profili di incompatibilità dei membri di commissione.
In definitiva sono pertanto ancora una volta deluse sia le attese sull’effettiva calendarizzazione delle prove concorsuali sia le prospettive di rapida conclusione delle procedure del precedente concorso, mortificando in tal modo le aspirazioni di chi vede nella partecipazione ai concorsi l’occasione pressoché unica di progressione professionale.
Non abbiamo mancato, nel corso dell’informativa, di rappresentare la diffusa preoccupazione che sta suscitando la concomitanza fra il mancato avvio, ad oggi, della procedura concorsuale e la presentazione alle Camere di un disegno di legge in cui, fra le numerose deleghe al governo, vi è anche quella di una revisione delle modalità di reclutamento della dirigenza scolastica. Rispetto a tali preoccupazioni, e alla pressante richiesta di fornire chiarimenti, l’Amministrazione non ha dato alcun cenno di risposta. Un silenzio che lascia esterrefatti, così come stupisce e indigna la serafica indifferenza del MIUR rispetto all’ormai accertata circostanza di un aumento esponenziale del ricorso alle reggenze, del tutto contraddittorio rispetto all’enfasi con la quale si intenderebbe valorizzare e potenziare il ruolo della dirigenza scolastica: evidentemente da essa si ritiene di poter prescindere nel governo della scuola.