Scrima: quota 96, una brutta storia, intervenga il governo
Quota 96, ci risiamo. La solita storia, una brutta storia. Le soluzioni per via legislativa al problema (che la Cisl Scuola sta affrontando anche in sede di contenzioso legale) vengono faticosamente messe a punto, ma sono poi sistematicamente smontate per ragioni vere o presunte di copertura economica. Ora è la Ragioneria dello Stato a sbarrare ancora una volta la strada a un provvedimento sostenuto da un ampio consenso politico. È chiaro che così non si può andare avanti e che tocca al governo, nella sua collegialità, farsi carico di una questione su cui evidentemente non bastano la buona volontà e l’impegno di singoli parlamentari. Si metta fine a questa brutta storia, riconoscendo il giusto diritto di 4.000 insegnanti a non vedersi negare la pensione a causa di una norma che ignora le loro peculiari scadenze di cessazione dal servizio. Nel frattempo ci auguriamo che il presidente del consiglio, prima di presentare nella conferenza stampa del 12 marzo le slide illustrative dei suoi impegni, abbia acquisito il previo parere della Ragioneria dello Stato: diversamente rischieremmo di andare incontro, lui e noi, ad amare sorprese.
Roma, 19 marzo 2014
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola