Contratto, la Cisl Scuola Campania: firma solo se ci sono le condizioni

Attenta valutazione della sussistenza delle condizioni minime per la firma del contratto, e consultazione diretta della categoria per ottenerne l’avallo: è quanto chiede la Conferenza dei Territori della Cisl Scuola della Campania, riunitasi ieri, 23 gennaio, per esaminare lo stato dell’arte della trattativa per il rinnovo del contratto. Di seguito il testo integrale del documento (per scaricare la versione Pdf cliccare qui), inviato alla segretaria generale della della Cisl Scuola Maddalena Gissi e alla segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan,

 

 

Al Segretario Generale Cisl Scuola Maddalena Gissi

Al Segretario Generale della Cisl Annamaria Furlan

 

“La Conferenza dei Territori della Campania riunitasi il giorno 23/1/2018 presso la sede di Napoli, ha esaminato lo stato dell’arte della situazione contrattuale, dopo aver letto attentamente la bozza ARAN in suo possesso e i comunicati ufficiali della segreteria nazionale Cisl Scuola e delle altre sigle sindacali confederali.

Intanto la Campania è d’accordo sulle puntualizzazioni presenti nelle comunicazioni della segreteria nazionale rispetto a notizie non sempre veritiere, utilizzate sui social per un’azione complessiva di disinformazione, che mira ad una nuova aggressione nei confronti del sindacato.

La Campania è anche convinta che rispetto alla presente stagione di rinnovo contrattuale, per altro dopo “dieci anni di vacanza”, l’intento di voler arrivare ad un rinnovo contrattuale soddisfacente, rispetto al dato obiettivo fornito dalla situazione contingente, sia lo spirito corretto con il quale ci si siede ai tavoli.

Questa volontà di contrattare e di ottenere vantaggi per i lavoratori, che è propria della cultura sindacale, deve avere però limiti invalicabili e pregiudiziali per la sottoscrizione del contratto stesso.

Indubbiamente la lettura della bozza completa dell’ipotesi ARAN desta non poche perplessità e di per sé cristallizza alcune situazioni senza il soddisfacimento delle quali è impossibile, per qualsiasi organizzazione sindacale che voglia conservare il rispetto dei propri iscritti e rappresentati, del proprio ruolo e della propria storia, poter sottoscrivere il contratto.

La Campania ritiene che emerga con chiarezza questa volta quanto più volte affermato sull’impossibilità di “riformare” da un punto di vista tecnico-giuridico due leggi dello Stato quali la L.107 e il D.lgs 150/2009. Di per sé quindi non ci sorprende la volontà dell’ARAN di trasbordo di quanto alla legge 107 e al D.Lgs 150/2009 nell’impianto contrattuale; questo vale certamente per le citate leggi, non per le direttive che ai due provvedimenti sono seguite e che in fase contrattuale possono essere ripuntualizzate, ridefinite e contrattualizzate.

Se questo è il quadro nel quale i vertici nazionali dei sindacati confederali e dello SNALS si stanno muovendo, è forse più produttivo sintetizzare e puntualizzare i punti veramente inaccettabili che ostacolano e devono ostacolare e alla fine impedire la sottoscrizione del contratto:

  1. L’esiguità delle risorse economiche stanziate rende necessario trasferire sullo stipendio tabellare ogni altra risorsa disponibile, che solo in fase successiva e quando finalmente saranno stanziate tutte le risorse necessarie a ridefinire le situazione economica del personale docente ed ATA, possono tornare al loro utilizzo finalizzato al “non per tutti”.
  2. Inaccettabile ogni ipotesi di dilatare l’orario complessivo di lavoro del personale docente ed ATA, di modificare l’attuale regime di riparto delle incombenze legate alla funzione docente, ivi compresa la necessaria e indispensabile formazione, o l‘alternanza scuola lavoro, senza la concreta destinazione di risorse aggiuntive, attesa l’impossibilità e l’illegittimità di procedere ad ogni “reformatio in peius” a parità di trattamento Altresì inaccettabile ogni altra reformatio in peius dei diritti del personale in materia di assenze e permessi.
  3. Il potere deliberante in materia didattica deve essere esclusivamente di competenza degli organi democratici della scuola e vanno ridefiniti l’attività di potenziamento e, soprattutto, i limiti temporali dell’utilizzo eventuale “per sostituzioni” del personale
  4. Il dlgs 150/2009 è legge dello stato, tuttavia il contratto può e deve potenziare il sistema di garanzie del lavoratore dipendente rispetto all’azione disciplinare. L’introduzione eventuale di sistemi di “patteggiamento” della sanzione devono anch’esse prevedere un sistema di garanzie, primo fra tutti l’obbligatorietà, su istanza di parte, del tentativo di conciliazione.
  5. La mobilità nella sua cadenza annuale, sia i trasferimenti  definitivi che le assegnazioni provvisorie, non devono essere limitati nè divenire per contratto limitati sotto l’aspetto temporale; diversa è la eventuale valenza triennale del contratto che regola la mobilità territoriale e professionale che devono rimanere
  6. Un’attenzione particolare dopo anni di silenzio deve essere dedicata al personale ATA e ai loro diritti.

Sono questi i punti essenziali imprescindibili che possono autorizzare il Sindacato a sottoscrivere il contratto, fermo restando che la sua definitiva sottoscrizione non può che avvenire solo dopo la consultazione diretta della categoria.

Tale consultazione, fortemente richiesta dalla base, è indispensabile intanto perché sono i lavoratori che, in una fase eccezionale come questa, devono decidere il proprio destino, poi perché questa è l’occasione per avviare un recupero della credibilità sindacale anche nel pubblico e più complessivamente nel Paese; non è un caso, infatti che il recupero nel “privato” sta avvenendo proprio in virtù delle posizioni forti del Sindacato e della disponibilità del Governo, sulle oltre 150 vertenze presenti oggi sul tavolo della presidenza del Consiglio in ordine a tante aziende in crisi.

L’accordo di palazzo Vidoni poteva essere occasione favorevole, ma non sembra che sia tenuto nella dovuta considerazione in questa fase contrattuale.

Per tutto questo la Conferenza dei territori della Campania chiede alla Cisl Scuola e alla Cisl Confederale l’attenta valutazione delle  condizioni minime per sottoscrivere il contratto e la necessità, questa volta inderogabile di ottenere l’avallo del personale tutto della Scuola attraverso una consultazione possibilmente unitaria dello stesso”.